martedì 12 settembre 2017

Fate beneficenza e ditelo in giro!!!

Dunque: partiamo da un video..


Quello che vedete è Patrice Evra, ex giocatore della Juventus, ora a Marsiglia, che nel suo giorno libero, spende parte della mattinata nel consegnare dei sacchetti della spesa contenenti beni di prima necessità, ai senzatetto di Marsiglia. Il tutto ripreso da una telecamera...

Reazione del web (e vi prego di non credermi ma di aprire la sezione dei commenti delle pagine Fb che hanno condiviso il video): falzo, falzissimo!!!111! La vera beneficenza si fa ma non si dice. Se ti fai riprendere da una telecamera lo fai per un tornaconto personale.

Eccolo l'uomo che non si è evoluto. Eccolo l'individuo, e qui la misantropia schizza verso vette mai toccate, di cui la Terra dovrebbe fare a meno. L'individuo che per il benessere di tutti, dovremmo auspicare che passi a miglior vita nel più breve tempo possibile.

Ok, respiro profondo. Argomentiamo.

La mia tesi è semplicissima: dire pubblicamente che si fa beneficenza o riprendere con una telecamera il gesto è una cosa che dovremmo far tutti. I benefici di agire in questo modo, superano di gran lunga il costo dell'azione stessa. E guardate: non è una questione di equilibrio personale. E' una questione molto più pratica di quanto pensiate. Soprattutto se vi fermate un momento ed iniziate a ragionarci su.

Da qualche anno, ogni Natale, la maggior parte dei regali materiali che faccio, la acquisto dagli shop online di Emergency, Unicef, Medici senza frontiere e via dicendo.

Perchè? Perchè ritengo che il loro contributo all'umanità sia degno del mio supporto. Potessi, farei di più. Ma finchè posso, alla creazione del mare delle risorse necessarie per queste organizzazioni, voglio contribuire anch'io con la mia umile goccia.

Quando lo faccio, pubblico su Fb un post col quale incoraggio i miei amici a fare altrettanto. Faccio insomma pubblicità a queste organizzazioni.

Volete sapere il motivo?

Perchè se ripenso a come sono venuto a conoscenza dei progetti di queste organizzazioni, trovo proprio una telecamera.

E' grazie ad una telecamera accesa nei villaggi della Sierra Leone che ho potuto rendermi conto del male che l'ebola stava facendo in quella zona del mondo. E' grazie ad una telecamera che filmava la distruzione del terremoto che ha colpito Haiti che mi son potuto rendere conto della fame che stavano subendo i bambini dell'isola. Ed è sempre grazie ad una telecamera che ho potuto vedere con i miei occhi in che condizione erano i migranti della tratta dei balcani, non più tardi di 1 anno fa.

Una telecamera, quella che l'omino medio critica, è stato il maggiore strumento di sensibilizzazione della mia coscienza.

Direte voi: ok, ma non è la stessa cosa. Un conto è riprendere la desolazione di una faccenda, un conto è riprendersi mentre si consegnano soldi o aiuti.

No raga. No.

La mia prima reazione al video di Evra è stata cazzo è da un po' che non aiuto il prossimo in qualche modo... sono un po' un coglione. Diamo un occhio agli shop. Magari c'è qualcosa che può servirmi. Magari c'è qualcosa che non so e che potrebbe essere degna dei miei soldi.

Una telecamera che filma un gesto, può sensibilizzare allo stesso modo di una stessa telecamera che riporta la situazione di una tragedia. Un "passaparola" visivo, che se vi fermate un momento, è dello stesso tipo dell'amico o familiare che vi dice, guardando le scene di un terremoto, di aver mandato l'sms-donazione al numero X per contribuire alla ricostruzione.

Comunque voi la guardiate, vi accorgerete che più se ne parla, più fondi finiranno nelle tasche di quelle organizzazioni che aiutano il prossimo, più gente nel mondo starà un po' meglio rispetto a prima.

Sicchè vi prego: la prossima volta che sentirete un vostro amico pronunciare sta merdata di luogo comune di beneficenza fatta in silenzio, se proprio non ve la sentite di parcheggiargli una mano in faccia, con le parole, fategli capire quanto la riservatezza sia dannosa in tema beneficenza, rispetto alla promozione del gesto stesso.