Il mio spazio per parlare di Politica, Economia, Sport e Tecnologia, al di fuori dei 140 caratteri di un Tweet.
lunedì 16 novembre 2015
Butto giù qualche considerazione circa i fatti di venerdì scorso a Parigi. Voglio che mi diciate come la vedete voi, punto per punto. E' un fatto complesso, lo so, e probabilmente nessuno di noi ha tutti gli strumenti necessari per parlarne. Ma fino ad un certo punto possiamo parlare senza temere di cadere in grossi errori.
1) Parigi è stata colpita per la seconda volta in 10 mesi. Vista la dinamica dei fatti era oggettivamente impensabile fermare l'azione dei terroristi proprio in quei minuti, magari risparmiando alla città anche 1 solo dei momenti di fuoco. Troppo poco tempo per intervenire (anche per le forze di prima reazione (ci sono corpi speciali proprio per questo tipo di evenienze, anche in Italia)) e troppo era il vantaggio per i terroristi in termini di agilità negli spostamenti. Se a questo aggiungiamo che i controlli allo stadio hanno evitato una strage di proporzioni notevolmente maggiori, possiamo concludere dicendo che Venerdì le cose non potevano andar meglio in maniera sensibile.
2) Se da una parte è possibile salvare l'operato di Venerdì, dall'altro è impossibile salvare i servizi francesi. Inquadriamo la questione, altrimenti rischio di entrare nel calderone di chi dice "siete delle pippe" e lì si ferma. Il Bataclan è un locale "partigiano", nell'accezione del termine che indica colui che parteggia, sta da una parte. Il Bataclan è un locale filo-israeliano teatro di gala della festa annuale della polizia di frontiera israeliana. Ricordando cosa accadde dopo Charlie Hebdo, con il Koulibaly che prende in ostaggio un supermercato appartenente ad una catena ebrea, possiamo dire SENZA timore di rientrare in coloro che parlan dopo, che il Bataclan rappresentava un target ideale per azioni terroristiche. Il che ci porta direttamente al punto 3)
3) Diamo per certo il fatto che all'interno delle strutture di difesa, esistano team preposti allo screaning degli obiettivi sensibili. Immaginiamo di utilizzare una scala da 1 a 10 con cui definiamo il grado di "appetibilità" di un determinato luogo, ai palati di queste organizzazioni terroristiche. E che per ottenere il punteggio finale, inseriamo alcune keyword. Più keyword trovano riscontro nelle caratteristiche del luogo, più il grado è alto.
Ciò che mi domando dunque è: stiamo utilizzando le keyword giuste? Esiste un file-rouge che non sto nemmeno a raccontarvi che unisce la maggior parte degli attentati portati in Europa da queste organizzazioni. Lasciamo volutamente fuori dal calderone, gli attentati al di fuori dei confini UE proprio perchè per altre zone è sicuro che vadano utilizzate altre keyword.
Ma ammettiamo che fino a questo punto stiamo facendo tutto bene, la domanda che sorge spontanea è: stiamo mettendo in campo misure di difesa in grado di contrastare bene le azioni di queste cellule?
Se viene preso di mira uno dei locali più "impegnati" della capitale francese, già minacciato in passato e sede di annuali feste/cene/raccolte fondi filo-israeliane, l'assenza di una camionetta di militari che sorveglia il locale come fosse una sinagoga, è un qualcosa che possiamo ritenere trascurabile?? Estendere anche a locali privati il servizio di piantoneria militare è un costo che dovremmo sobbarcarci in nome dei benefici che ne potremmo ottenere? Perchè forse il kamikadze che si fa esplodere 2-3-4 militari non riescono ad evitarlo, ma l'ingresso in sala di gente armata probabilmente si.
4) Non tralasciamo la matrice di questi attentati. Dalle notizie che stanno emergendo, viene fuori che FORSE l'addestramento di alcuni uomini è passato per i campi ISIS in Siria. Ma per l'ennesima volta ci troviamo difronte a mini-organizzazioni affiliate ad altre organizzazioni di scala mondiale, che agiscono all'interno di un territorio. Brigate pippo&paperino, braccio QuiQuoQua etc etc, che portano il terrore nelle nostre capitali avendo pochissimi contatti con il Califfato. Non sto cercando di scollegare la sorgente di dottrina terroristica. Sto semplicemente dicendo che materialmente, per evitare attentati, dobbiamo investire su un'intelligence che riesca a mappare tutte le varie organizzazioni e che in modi più o meno leciti o legali, intervenga per eliminare queste persone. Facendo questo, senza lanciarmi in un è giusto/non è giusto, potremmo anche considerare trascurabile l'intervento militare vs ISIS. VI PREGO SIATE SICURI DI AVER COMPRESO COSA HO SCRITTO. RILEGGETE QUESTO PARAGRAFO PRIMA DI VOMITARMI PAROLE ADDOSSO!
5) Riassumo in pochissime parole ciò che è successo negli ultimi 10 anni nelle relazioni Usa-Europa in tema di difesa.
"Cari Signori noi abbiamo un patto che si chiama Nato. Ma, con estrema cordialità, vi facciamo notare che a) non spendete quanto promesso per la vostra difesa b) qualcuno va per i fatti suoi in tema di armamenti (ndr, Francia) c) i primi a sfilarsi dalle operazioni che noi stiamo conducendo, siete proprio voi europei.
Bon sapete che c'è? Facciamo che il Mediterraneo ve lo sbrigate voi. Noi andiamo dalla prima alla seconda linea. Se vi succede qualcosa interveniamo, ma alla europea: vi passiamo le informazioni e magari vi sub-appaltiamo qualche base militare per gli interventi. Per il resto ve la sbrigate voi."
Inutile girarci intorno. Questo è accaduto. Se la Siria fosse esplosa 10-15 anni fa a questo punto avremmo già avuto una guerra condotta dagli americani ed un post-guerra classico in stile Iraq o Afghanistan. La Siria invece è esplosa quando gli americani avevano già fatto un passo indietro lasciando le chiavi in mano agli europei. Ma questo passaggio di responsabilità non è coinciso con quello che in inglese definiscono "step-up" degli europei. Nessuna nazione ha coordinato le altre. Ci siamo guardati tutti negli occhi come una tappa del Giro d'Italia in cui i 5-6 della fuga in vista del traguardo fanno melina prima di lanciare lo sprint. I primi a scattare son stati i francesi. Comandati da Sarkozy. Notoriamente mosso dalle aziende belliche francesi. Notoriamente dimenticato dopo la sua esperienza politica e classificato come un "dio ce ne scampi n'altra volta".
La Germania è tra il fuoco della paura di una nuova leadership che rimanderebbe a quella hitleriana, ed una visione più interessata alla crescita economica che alle campagne militari.
L'Italia, che in campo militare avrebbe tutti i mezzi per far la voce grossa in Europa (soprattutto per l'intelligence) è spaccata al suo interno e per chiunque sarebbe difficile far passare il messaggio che mentre l'economia non gira, dobbiamo destinare risorse economiche e mentali a questioni estere.
Dunque l'Europa resta con il cerino il mano. Ed il terrorismo trova molto più spazio di quello che una semplice europa unita, gli concederebbe.
6) I conflitti tra etnie o religioni esistono da sempre. Ora immaginate 1 area in cui avete: Sciiti, Sunniti, Yazidi, un po' di Cristiani e Curdi (uno dei popoli più perseguitati della storia) con Ebrei ad ovest ed iraniani ad est. Puoi militarizzare la zona come ti pare. Puoi suddividere a tavolino quel territorio in tanti microstati che raggruppino le etnie o le religioni e militarizzarne ogni confine, ma alla fine avrai COMUNQUE un paio di queste etnie o fazioni religiose volenterose di rompere i coglioni all'altro. Con una piccolissima aggravante: gli schieramenti internazionali. Io sto con tizio, tu con caio, quell'altro con Pippo. Ci guardiamo tutti in cagnesco. Tutti vogliamo quel pezzo di terra con le risorse e alla fine un modo per farci guerra lo troviamo.
Ed arriveremo al punto in cui tutti capiremo che l'uomo è sempre l'unica causa del suo male e non Dio, qualunque sia il suo nome e la sua storia.
#nonpregateperParigimaperunuomomigliore
Etichette:
Al-Qaeda,
America,
Europa,
Francia,
ISIS,
Parigi,
prayforFrance,
terrorismo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento