Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Questo post è frutto della puntata di ieri sera di Gazebo. Il programma di Rai 3 condotto da Diego Bianchi per cui forse ha ancora un senso pagare il canone Rai.
Per spiegarvi in breve cosa mi passa per la testa potrei servirmi di sole 5 parole: NON HA ALCUN FOTTUTO SENSO.
Quelle che vedete sono foto che immortalano il tentativo di qualche migliaio di profughi siriani in fuga dalla guerra, di aggirare il blocco della frontiera tra Grecia e Macedonia, su quella che è ormai divenuta nota come "rotta balcanica" e che nelle scorse settimane ha permesso a migliaia di loro connazionali di lasciare la Siria alla ricerca di un luogo migliore dove vivere in pace.
Il tentativo, rivelatosi poi vano, consisteva nell'attraversare un fiume vicino al "campo profughi" alle porte di Idomeni, per proseguire il cammino alla volta dell'Europa attraverso un valico di montagna sprovvisto di reti metalliche e filo spinato, che avrebbe permesso loro di aggirare la scellerata politica macedone di tenere le frontiere chiuse in cambio chissà di qualche miliardo di euro da parte dell'Unione Europea.
Queste immagini mi colpiscono per due motivi.


Provo a pormi nei panni di questi EROI (e mai termine fu più azzeccato) che nonostante tutte queste prospettive nefaste si mettono in cammino.
non scappi rischi di finire nelle mani dell'Isis
o di morire sotto i bombardamenti di non ben precisate coalizioni, o di beccarti una pallottola mentre cerci di uscire per raggiungere il forno della città per portare a casa un po' di pane. Ma anche difronte a ciò devi avere un coraggio assurdo per intraprendere questo viaggio.

Ma un bambino è in grado di percepire la paura e la tensione. E quando tuo papà ti tiene col braccio destro, mentre con il sinistro da la mano alla tua sorellina che attraversa il fiume piangendo, non credo che ci sia età che tenga difronte ad una tensione del genere.

Una generazione di Erasmus forzato. Diversa da quella delle vite spezzate nell'incidente di ieri in Spagna, non per condizioni economiche ma per scelte politiche. Scelte di un unione che incentiva l'interculturalità tra paesi aderenti e che manda i suoi figli a studiare in giro per le grandi città europee, ma che non riesce a far fronte ad un esodo pari allo 0.2% della propria popolazione, che scappa da luoghi in cui esiste una guerra perchè quando avremmo potuto intervenire politicamente, abbiamo scelto di girarci dall'altra parte, sperando che il nostro alleato oltreoceano sistemasse le beghe dell'appartamento affianco al nostro, sulla via del mondo.

Bella..
Nessun commento:
Posta un commento