Sono sveglio da 1 ora e non faccio che pensare alla conferenza stampa post voto di Renzi di ieri sera. Non so in quanti hanno avuto l'opportunità di vederla ma sarei curioso di sapere se anche voi, in quei minuti di discorso, avete avuto un calo d'umore abbastanza marcato.
Non credo che sia stato Renzi a farmi scendere l'umore ma la realizzazione del fatto che l'ultima speranza di un normodotato al governo, è andata a farsi friggere con il voto di stanotte.
Non ne faccio mistero, non ne ho mai fatto. A questa riforma avrei votato SI e si, sono un sostenitore dell'azione di governo renziana. Matteo, come personaggio, mi piace un po' meno, ma nella sua ricetta di governo, riponevo più di qualche speranza per il mio futuro, per il futuro delle persone a me care e perchè no, anche del futuro del mio Paese.
Stanotte gran parte di quelle speranze sono sparite ed incombe nella mia testa quel test di razionalità che mi imporrebbe di rispondere al quesito "what's next???". Ma non lascerò che vinca.
Non voglio ragionare del futuro politico di questo Paese, non voglio vagliare le alternative, non voglio analizzare lo scacchiere, i flussi, il voto. Oggi mi rifiuto di fare qualsiasi di queste operazioni.
C'è un modo di dire tutto americano che in questo momento mi rimbomba per la testa. E' declinabile in qualsiasi modo perchè il succo dell'espressione sta nel rivolgersi semplicemente a questo fantomatico amico.
Jamaaaal.................................................it's not my time
Mi viene in mente sta mezza cagata perchè per me è tutto qui il problema.
L'Italia si rifiuta di cambiare la costituzione ma non prendiamoci in giro: si rifiuta di fare tutto. Opera strategica, mossa strategica, intervento strategico. Qualunque cosa. Il "No" è l'opzione che prevale ogni volta che in ballo c'è la possibilità di dipingere un futuro diverso dal presente e dal passato.
Ero giovane e non capivo come mai nella progettazione dei processi produttivi, le funzioni da massimizzare o minimizzare contenessero dei coefficienti minori di 1 applicati per esprimere la resistenza al cambiamento. Non capivo, oggi capisco.
E' solo un nostro problema? Girando un po' il mondo, fisicamente e virtualmente, mi son reso conto di no. Ma l'idea di essere in buona compagnia, non allevia la mia sofferenza difronte a questo problema.
Renzi era il meno peggio. Quello che tutto sommato riusciva a fare 1 cosa buona a turno per tutti. Coglionazzi a parte.
Ma l'abbiamo sfanculato stanotte.
Ma stanotte abbiamo votato sulla riforma costituzionale...
Fatta dal suo governo.
Vi ci vedo a difenderne le gesta "tranne la riforma costituzionale". Vi ci vedo proprio. Vi vedo farlo insieme al commento snob post risultato col quale esprimete un po' di preoccupazione latente, come se, al netto del vostro no, in voi fosse chiaro il fatto che post-Renzi c'è solo merda diffusa.
Tempo fa, ragionando di forze populiste, mi ero convinto del fatto che quel modo di pensare barbaro tipico di alcuni preti di qualche decennio fa, fosse più che mai attuale.
C'era una volta l'epoca in cui ogni disastro umano, naturale o che ne so io, veniva commentato dalla Chiesa come pena inflitta da Dio agli uomini per aver fatto X, Y o Z.
A dire il vero, a sprazzi, qualche commento del genere viene ancora fuori, ma quella che ho in mente io è una scena del genere di quando ero piccino, per cui consentitemi di credere che andando indietro nel tempo, questa fosse una reazione più sovente rispetto ai giorni nostri.
Orrenda o no, oggi credo che solo un quinquennio a guida populista potrà salvarci dal populismo.
E' brutto, lo so bene. E mi corre un brivido lungo la schiena al sol pensiero. Ma è una malattia che bisogna prendere o una sciagura divina che dobbiamo subire, per maturare gli anticorpi necessari o riprendere la "retta" via.
Soltanto affidando le chiavi della giostra ai coglionazzi di cui sopra, l'Italia potrà finalmente comprendere che eletti certi personaggi, non potrà cambiare un'emerita mazza.
Soltanto sbattendo il naso contro un muro così resiliente, l'Italia potrà finalmente comprendere quali sono i danni che il potere al populismo può creare.
Sto rosicando? Si parecchio. Mi piace essere chiaro quando vinco e quando perdo. Il fatto è che oggi, come ha detto Renzi, ha perso il fronte del Si, ma la certezza che un giorno ripenseremo a questi 1.000 giorni col sospiro tipico di ricorda tempi decenti (non fatemi dire belli perchè sarebbe troppo), è vivo più che mai.
Bella pe te Mattè, che se in politica non vorrai rimetterci più piede, potrai spenderti un curriculum della madonna in millemila settori privati, come se fossimo negli Stati Uniti.
Bella pe me Mattè, che per avere un curriculum, devo staccare ora e dedicarmi all'esame di mercoledì, con l'umore che pompa dei "boh" espressivi e sentimentali, degni del finale più assurdo di una serie tv.
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